Quanto costa ricaricare l'auto elettrica alla colonnina in AC e DC?

2022-05-20 08:31:04 By : Mr. Len li

Qual è l’effettivo costo della ricarica di un’auto elettrica (aggiornato) attraverso una infrastruttura pubblica? Quanto costa caricare l’auto elettrica oggi? Nel 2022 ci sono stati aumenti dell’energia elettrica e questo ha influito anche sulle tariffe della ricarica pubblica. In base agli aumenti in questa guida cerchiamo di illustrare chiaramente quanto costa caricare la batteria dei veicoli EV presso le strutture pubbliche a pagamento, quale provider conviene di più e quando e, soprattutto, se ci sono degli abbonamenti per risparmiare sulla ricarica e quali sono le loro condizioni.

Iniziamo col sfatare il primo “credo universale”: tra le tante app in circolazione una NON vale l’altra! Questo perché tra i vari provider di ricarica ognuno ha le sue condizioni, vediamo quali:

Quanto costa la ricarica di un’auto elettrica a consumo senza abbonamento alla colonnina? Prendiamo in esame i vari operatori che offrono la ricarica a consumo, cioè quel tipo di ricarica libero, senza obblighi di acquisto e di rinnovo di pacchetti predeterminati.

Questo tipo di utilizzo, solitamente, è quello che costa di più rispetto alle altre modalità, ma che può convenire se non si fa un uso abituale o intensivo della ricarica pubblica in quanto libero da costi fissi.

Prendiamo quindi in esame i maggiori operatori del settore: Enel X, BeCharge, Nextcharge, EvWay, lasciando poi per ultimi, alcuni tra gli operatori esteri che offrono servizi anche nel nostro Paese.

*in base al pacchetto di ricarica acquistato ** a seconda dell’operatore di ricarica *** dalle 07:00 alle 23:00 ****dalle 08:00 alle 24:00

*in base al pacchetto di ricarica acquistato ** a seconda dell’operatore di ricarica *** dalle 00:00 alle 24:00

Enel X: il famoso provider nazionale, tramite la sua app JuicePass (gratis su iOS e Android) del proprio smartphone) offre la possibilità di poter ricaricare a tariffa a consumo, a kWh effettivamente consumato, con tariffe distinte per tipologia di ricarica.

Quick AC (ricarica in corrente alternata fino a 22 kW), Fast DC (ricarica in corrente continua fino a 50 kW), HPC (ricarica in corrente continua con potenza massima di 350 kW). E’ prevista anche una tariffa di occupazione se non viene liberata la stazione di ricarica dopo un’ora dal termine della stessa.

Dove conviene ricaricare l’auto elettrica? Con un confronto delle tariffe di ricarica si riesce a capire meglio quale sia l’operatore più conveniente e bisogna fare qualche calcolo più approfondito; deve essere considerato anche il caricatore di bordo dell’auto e la potenza massima di ricarica dello stesso oppure la massima potenza di ricarica in DC se vogliamo utilizzare queste stazioni di ricarica.

Per questo abbiamo preso in esame quattro veicoli, differenti per tipologia di batteria in dotazione e caricabatteria di bordo così da riuscire a capire effettivamente quanto costa un “pieno” per ogni auto e per ogni operatore.

Un unico appunto, per evitare costi “nascosti” (vedi curva di ricarica o spese di bilanciamento celle) calcoliamo di arrivare con il 20% di autonomia e di ripartire con il 90% di carica.

Le vetture prese in questione sono:

* in base al pacchetto di ricarica acquistato **usando la tariffa più vantaggiosa ***utilizzando la tariffa riservata ai Tesla Owners in alternativa costi da €25,80 a €29,40*

* in base al pacchetto di ricarica acquistato **usando la tariffa più vantaggiosa ***utilizzando la tariffa riservata ai Tesla Owners in alternativa costi da €25,80 a €29,40*

BeCharge (iOS e Android): il “nuovo” player nazionale che pian piano si è fatto largo rispetto alla concorrenza e recentemente è stato anche acquisito dal colosso dell’energia ENI. Ad oggi, anche grazie agli accordi di interoperabilità con gli altri gestori nazionali, permette la ricarica su più di 10.000 colonnine sul territorio nazionale; anche qui si può ricaricare in AC fino a 22 kW, in DC da 75 kW a 150 kW, con tariffe differenziate in base alla potenza. Anche questo operatore ha introdotto la tariffa di occupazione al termine della ricarica.

E’ possibile acquistare pacchetti di kWh prepagati così da avere anche un leggero risparmio economico: 53,00€ di credito con €50,00 di spesa, 110€ di credito con €100 di spesa, 170€ di credito con €150 di spesa.

Nextcharge è famoso per la sua app (iOS e Android), un vero e proprio contenitore di informazioni dove trovare le colonnine sul territorio divise tra gratuite e a pagamento. Alcune di queste possono essere utilizzate tramite il proprio provider per effettuare la ricarica del proprio veicolo mediante il “portafoglio virtuale” (wallet in inglese), che può essere ricaricato come il credito telefonico oppure utilizzato tramite addebito diretto su carta di credito o conto PayPal.

Le tariffe non sono fisse e dipendono da colonnina a colonnina; solitamente hanno una tariffa mista, composta da una parte relativa al consumo in kWh e una parte a tempo, in genere dipendente dai minuti di utilizzo dell’infrastruttura di ricarica.

EvWay (iOS e Android) è l’altro grande player del settore, fa parte del network europeo ChargeUp, che si distingue per essere la prima e più importante alleanza tra operatori di servizi di ricarica in Europa condividendo valori come appunto l’interoperabilità attraverso protocolli standard e permette l’utilizzo in tutta Europa con oltre 200.000 colonnine e 200 partner connessi in roaming.

Dopo aver inaugurato la tariffa con le “coccinelle” come crediti di ricarica è tornato ad utilizzare le tariffe tradizionali con un costo preciso in Euro a kWh consumato.

Da poco anche questo operatore ha provveduto a cambiare le proprie tariffe di ricarica mantenendo però fisse le tariffe precedenti sulla rete proprietaria e seguendo gli aumenti su quelle in interoperabilità. Cambia anche la gestione della tariffa di occupazione che interviene dopo 4 ore dall’inizio della ricarica su una stazione AC (ma che non si applica dalle 24:00 alle 8:00), dopo 2 ore nelle stazioni di ricarica Fast DC e dopo un’ora nelle HPC.

Duferco (iOS e Android): l’operatore ligure famoso fino a poco tempo fa per via delle tariffe decisamente economiche, soprattutto nelle opzioni ricaricabile con pacchetti prepagati e abbonamento mensile, è diventato tristemente noto per via delle comunicazioni “improvvise” ai propri clienti con la comunicazione di cambio unilaterale delle proposte contrattuali, proponendo tariffe decisamente più alte della concorrenza.

La ricarica prepagata ha validità 3 mesi da utilizzare per ricariche su infrastrutture Quick e Fast (fino a 50 kW di potenza) via Card e D-Mobility App: 65 € IVA inclusa per 100 kWh, 95 € IVA inclusa per 150 kWh e 249 € IVA inclusa per 400 kWh, le ricariche in strutture con potenza oltre i 50 kW hanno un costo extra pari a quanto indicato di volta in volta sull’app.

Analizzando queste prime due tabelle riusciamo a comprendere che i due operatori con tariffa chiara e precisa sono EnelX e BeCharge, mentre gli altri due hanno variabili che possono influire, e non di poco, sul costo finale della ricarica.

Nextcharge, dal canto suo a fronte di una tariffa più bassa in alcuni casi aggiunge però un costo al minuto che deve essere considerato, soprattutto se la propria auto non riesce a caricare al massimo della potenza prevista dalla stazione di ricarica.

EvWay, come detto in premessa, permette un costo ancora leggermente più basso rispetto ai competitor, ma solo sulla rete di ricarica proprietaria che però non è così diffusa così come quelle dei due operatori nazionali (EnelX e BeCharge).

Per riuscire a capire meglio quale sia l’operatore più conveniente bisogna fare qualche calcolo più approfondito; deve essere considerato anche il caricatore di bordo dell’auto e la potenza massima di ricarica dello stesso oppure la massima potenza di ricarica in DC se vogliamo utilizzare queste stazioni di ricarica.

Per questo abbiamo preso in esame quattro veicoli, differenti per tipologia di batteria in dotazione e caricabatteria di bordo così da riuscire a capire effettivamente quanto costa un “pieno” per ogni auto e per ogni operatore.

Un unico appunto, per evitare costi “nascosti” (vedi curva di ricarica o spese di bilanciamento celle) calcoliamo di arrivare con il 20% di autonomia e di ripartire con il 90% di carica.

Le vetture prese in questione sono:

* in base al pacchetto di ricarica acquistato **usando la tariffa più vantaggiosa ***utilizzando la tariffa riservata ai Tesla Owners in alternativa costi da €25,80 a €29,40*

* in base al pacchetto di ricarica acquistato **usando la tariffa più vantaggiosa ***utilizzando la tariffa riservata ai Tesla Owners in alternativa costi da €25,80 a €29,40*

Cosa fare allora per poter risparmiare qualcosa alle strutture di ricarica pubbliche?!? Beh, se si utilizzano spesso queste infrastrutture e non si può caricare a casa o presso il proprio posto di lavoro a tariffe vantaggiose rispetto a quelle della ricarica a consumo, si possono sottoscrivere degli abbonamenti di ricarica che, a fronte di un costo fisso mensile, mettono a disposizione dei pacchetti predefiniti di kWh da consumare entro il mese.

Vediamo nel dettaglio quali operatori permettono questa possibilità.

L’app di Enel X prevede due tariffe in abbonamento con due limiti di kWh disponibili:

Condizioni di utilizzo: costi IVA inclusa, pagamento mensile con rinnovo automatico, possibilità di ricaricare presso le strutture AC e DC, comprese quelle interoperabili; i kWh non consumati nel mese verranno persi; al raggiungimento della soglia mensile i kWh utilizzati in eccesso saranno tariffati a consumo secondo la struttura utilizzata; il canone mensile include anche il servizio di prenotazione illimitato. L’abbonamento non ha una durata contrattuale predeterminata e si può disdire a piacimento; una volta disdetto non si può rinnovare prima dell’inizio del mese successivo.

L’app del nuovo gestore nazionale (ricordo di proprietà di Plenitude, il nuovo brand di Eni), che sta installando diverse migliaia di stazioni su tutto il territorio nazionale ed è interoperabile con i maggiori player nazionali propone anch’essa dei pacchetti di kWh da spendere mensilmente, con le condizioni simili se non uguali a quelli di JuicePass, cambia solo la maggiore scelta:

Condizioni di utilizzo: costi IVA inclusa, pagamento mensile con rinnovo automatico, possibilità di ricaricare presso le strutture AC e DC inserite nella mappa sull’app, comprese quelle interoperabili; i kWh non consumati nel mese verranno persi; al raggiungimento della soglia mensile i kWh usati in eccesso saranno tariffati a consumo secondo la struttura utilizzata.

L’abbonamento non ha una durata contrattuale predeterminata e si può disdire a piacimento; una volta disdetto non si può rinnovare prima dell’inizio del mese successivo.

L’operatore ligure, tramite la sua app D-Mobility, permette di sottoscrivere un abbonamento per la ricarica presso la propria rete e su tutte le colonnine interoperabili in Italia (attualmente Enel X e BeCharge) al costo mensile di €129,00 ottenendo un plafond di 200 kWh consumabili nel mese, pari ad un costo di 0,645 €/kWh da utilizzare sulle stazioni quick e fast fino a 50 kWh presenti in app.

Condizioni di utilizzo: costi IVA inclusa, pagamento mensile senza rinnovo automatico, possibilità di ricaricare presso le strutture AC e DC inserite nella mappa sull’app, comprese quelle interoperabili; i kWh non consumati nel mese verranno persi.

Anche qui la scelta è soggettiva: se valutiamo il costo del singolo kWh di energia disponibile JuicePass, con la sua offerta “Flat Large” è la scelta più economicamente vantaggiosa da farsi, però, a seconda proprio delle esigenze di mobilità che si hanno; se non si sfrutta tutto il plafond oppure se si hanno maggiori esigenze di energia il costo per il singolo kWh può cambiare. Tutti i piani dei vari gestori indicati permettono, a dispetto dei precedenti contratti ormai non più in vigore, una duttilità di utilizzo senza limitazioni temporali.

Fate comunque attenzione a valutare bene i vari pacchetti perché, una volta terminata la propria disponibilità mensile di energia, il resto si paga alle condizioni che già vi abbiamo indicato, a seconda del contratto.

La soluzione a cui possiamo pensare, se si utilizza spesso la rete pubblica per ricaricare la propria auto elettrica, è quella di sottoscrivere il piano di abbonamento che più vi aggrada e poi utilizzare un secondo piano ricaricabile, magari alle condizioni vantaggiose descritte nel paragrafo precedente, per ricaricare una volta terminato il proprio plafond di energia a disposizione.

Le HPC sono le stazioni di ricarica rapida in corrente continua a potenza molto elevata, solitamente dai 150 kW ai 300 kW, che si trovano sulle grandi arterie autostradali e nelle strade ad elevato scorrimento.

Tutti gli operatori si uniformano sul costo di questo tipo di stazioni di ricarica, solitamente 0,79 €/kWh con qualche variazione in più o in meno a seconda della stazione e del suo gestore; per questo vi invitiamo sempre a consultare l’app di ricarica.

E’ possibile gestire le sessioni di ricarica, oltre che con l’applicazione sul proprio smartphone, anche con una card RFID (Radio Frequency Identification) così da poter effettuare la ricarica in modo più semplice, con l’unica operazione di avvicinare la propria card alla struttura di ricarica.

I vari operatori citati permettono di acquistare la propria card alle seguenti condizioni:

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